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singola testata | Stampa clandestina

L'ITALIA LIBERA

organo del Partito d'azione

Edizione Roma


Luogo:
Roma
Regione:
Lazio
Editore:
Tipografia Marta, Tipografia Mengarelli, Tipografia Athenais
Data inizio:
11 settembre 1943
Data fine:
30 maggio 1944
Ente produttore:
Partito d'azione
Tipologia:
politica
Appartenenza politica:
azionista
Numero pezzi:
16
BID:
TO00186574

Scheda storica

Il foglio, organo a stampa del Partito d’Azione, dopo il primo numero pubblicato a Milano nel gennaio 1943 con l’enunciazione del programma, fu stampato, sino dall’agosto del 1943, per altri cinque numeri diffusi a Milano e a Roma.
Nel corso del Congresso del partito, tenutosi a Firenze prima dell’8 settembre 1943, si era deciso che il giornale dovesse avere un’edizione nazionale a Roma, sede della direzione del Pd’A. Della redazione furono incaricati Francesco Fancello, Leone Ginzburg, Manlio Rossi Doria e Carlo Muscetta, mentre Stefano Siglenti, Bruno Visentini, Raimondo Craveri, Federico Comandini, Pilo Albertelli ebbero il compito di occuparsi della diffusione.
Fu il primo foglio clandestino pubblicato nella capitale durante l’occupazione tedesca e uno dei giornali con maggiore tiratura di copie e diffusione. Prima della liberazione di Roma, infatti, il periodico era arrivato al numero 22, stampato in diverse tipografie, tra cui la «Marta» di Manlio Gualerni in via Basento 55, ma anche presso la Mengarelli in via Cassiodoro, la Morara e la «Athenais» di Armellini Minervini in via del Governo Vecchio.
Carlo Muscetta ricorda nelle sue memorie come, già a partire dal 9 settembre, tutti si fossero adoperati per stampare il primo numero del foglio a Roma, tentando di utilizzare una tipografia fascista. Le bozze erano già pronte quando, in seguito a una soffiata, la stampa era stata bloccata dall’arrivo dell’amministratore della tipografia, il tutto mentre il gruppo addetto alla distribuzione, presso la casa di Tommaso Carini, era in attesa delle copie da poter distribuire in città.
Il primo numero poté essere stampato solo il giorno seguente, quando Benedetto Pitorri riuscì a trovare una tipografia che faceva il “doppio gioco”. Mentre al pian terreno si stampava un settimanale fascista, nella cantina si era trovato lo spazio adatto per lavorare all’«Italia Libera». In una giornata funestata dai bombardamenti, il primo numero dell’edizione romana del giornale usciva solo a sera: «Sull’imbrunire iniziarono a venir fuori le prime copie dalla vecchia macchina che andava innanzi con lentezza esasperante. Erano dei fogli grigiastri e cupi». Da quel momento in poi «Italia libera» fu prodotta con una certa continuità.
Ricorda ancora Muscetta: «Di giorno e di notte con Rossi Doria e con Fancello il giornale fu l’ossessione e la ragione della nostra vita, per oltre due mesi. Tra casa mia, la casa di Stefano Siglenti e la tipografia “Marta” il traffico continuò fino al 19 novembre».
Tra il 18 e il 19 novembre tutta la redazione del giornale, riunita in tipografia, fu arrestata dalla polizia. Furono presi tutti, tipografi, redattori, distributori: Gualerni, Pitorri, Sesto Fiori, Giulio Vallucci, Bruno Corinaldesi, Angelo Di Marco, Giuseppe Orlando, Mario Fiorentino, Giuseppe Martini, Rossi Doria, Carlo Muscetta e Leone Ginzburg. Fancello riuscì invece a fuggire e a proseguire, pur ricercatissimo, assieme a Bruno Pincherle e a Giorgio Candeloro la redazione del giornale.
Il foglio riprese le pubblicazioni nell’aprile 1944, quando la redazione, uscita dal carcere, tornò a lavorare alla sua composizione. Mancavano, tuttavia, all’appello Leone Ginzburg, morto a Regina Coeli il 5 febbraio 1944 in seguito alle percosse subite e Benedetto Pitorri, tra i suoi più attivi diffusori.
Tra il numero 19, dedicato alla strage delle Fosse Ardeatine e il numero 20, la redazione rischiò di tornare ancora una volta a Regina Coeli: Renato Alderani fu, infatti, arrestato ma non gli trovarono materiale clandestino.
«Per gli ultimi numeri» - racconta ancora Muscetta - «prendemmo le precauzioni più rigorose e ci concedemmo il lusso di un’accurata organizzazione». La redazione del giornale si era ormai ridotta ai soli Muscetta, Pincherle e Rossi Doria (con sorella e consorte dattilografe) e si riuniva in via Due Macelli. Alberto Carocci aveva creato, per non destare sospetti, la Casa Editrice San Niccolò, mentre Bruno Visentini e Fernando Mortera tenevano i contatti con i tipografi, Pio Casolari e Pippo Melchiorri.
L’intransigente posizione repubblicana del partito, costituiva uno dei fili conduttori delle polemiche politiche promosse dal giornale, che dava un giudizio critico dell’accordo seguito alla svolta di Salerno: la nascita del governo Badoglio veniva, infatti, considerata «un passo indietro verso la rivoluzione italiana». I contenuti concreti della rivoluzione democratica portata avanti dagli azionisti venivano illustrati in quasi tutti i numeri usciti durante la clandestinità: liquidazione del fascismo e della monarchia, epurazione, riforma agraria, compartecipazione operaia al processo produttivo, nazionalizzazione dei monopoli, autogoverno delle masse attraverso una promozione capillare dei Cln. Il gruppo, inoltre, proponeva lo sviluppo del federalismo, individuato come antidoto allo sviluppo del nazionalismo nel quadro di un’estensione della rivoluzione democratica a tutto il continente europeo, unito contro il nazifascismo.
Editi a cura de «Italia Libera» anche opuscoli e fascicoli a carattere programmatico e propagandistico tra cui «Breve storia di cinque mesi dal 20 luglio al 20 dicembre 1943» a cura di Federico Comandini,
L’ultimo numero, il 22, fu pubblicato prima della liberazione di Roma il 30 maggio 1944.

Bibliografia/Sitografia:
C. Muscetta, L’erranza. Memorie in forma di lettere, Sellerio, Palermo, 2009
E. Collotti, R. Sandri, F. Sessi (a cura di), Dizionario della Resistenza, Vol. II, Einaudi, Torino, 2006.
G. Giannini, Lotta per la libertà. Resistenza a Roma 1943-1944, Edizioni Associate, Roma, 2000.
E. Piscitelli, Storia della resistenza romana, Bari, Laterza, 1965.

Sottotitoli del periodico: organo del Partito d'azione

Autore della scheda: Eugenia Corbino

Numeri disponibili

1943

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9 dicembre . Numero 14Leggi il numero -->
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1944

20 gennaio . Numero 15Leggi il numero -->
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27 gennaio . Numero 16Leggi il numero -->
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20 febbraio . Numero 18 supplementoLeggi il numero -->
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10 maggio . Numero 20Leggi il numero -->
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20 maggio . Numero 21Leggi il numero -->
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30 maggio . Numero 22Leggi il numero -->
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